Nonostante l’Italia presenti il terzo più alto peso sull’economia dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche nell’Unione europea, la questione dei pagamenti oltre i 60 giorni persiste in 970 Comuni. Confartigianato, da tempo impegnata nella battaglia per regole più stringenti a difesa delle imprese vittime dei ritardi di pagamento, evidenzia la necessità di normative chiare e certe.
Secondo il confronto europeo basato sulla spesa corrente, il debito italiano nel 2022 ammonta al 2,5% del PIL, posizionandosi dietro Belgio e Finlandia. La media UE e dell’Eurozona è rispettivamente dell’1,7%, mentre l’Italia supera Francia e Spagna.
A oltre dieci anni dall’entrata in vigore della direttiva europea contro i ritardi di pagamento, persistono situazioni di eccessive dilazioni nei pagamenti delle forniture pubbliche. Sebbene il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) avesse l’obiettivo di rispettare i termini definiti dalla legislazione europea, l’Italia ha ottenuto una proroga fino al marzo 2025. Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, commenta: “Servono regole certe, chiare e stringenti a difesa delle vittime dei ‘cattivi pagatori’. Le PMI non devono più essere alla mercé delle ambiguità normative e di chi esercita posizioni dominanti.”
Confartigianato esprime anche delusione per il rinvio della votazione sulla relazione relativa ai ritardi di pagamento, programmata per il 22 febbraio, da parte della Commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) del Parlamento europeo.
Nel focalizzarsi sui Comuni, si evidenzia un tempo medio di pagamento di 32 giorni nel primo semestre 2023, allineato al limite normativo. Tuttavia, notevoli differenze territoriali emergono con il Sud e le Isole registranti i tempi medi più lunghi, associati a tassi di interesse superiori alle imprese. Le regioni più virtuose risultano essere la Toscana, la Lombardia, la Sardegna, la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto.
Nonostante il tempo medio sia in linea con i requisiti di legge, 970 Comuni, equivalenti al 12,3% del totale monitorato, hanno tempi medi di pagamento superiori a 60 giorni, oltre due volte e mezzo i termini di legge. Confartigianato insiste sulla necessità di tutelare le imprese e ridurre il fenomeno dei ritardi di pagamento nell’ambito delle forniture pubbliche.